6 maggio 2009

La rivoluzione di Facebook: la spinta al senso civico e il villaggio globale

Chi pensava che i social network servissero solo come passatempo si sbagliava di grosso. La rivoluzione di facebook sembra appena iniziata e probabilmente se Mark Zackerberg, ( il fondatore di fb), nel suo atto di creazione più alto, avesse potuto immaginarlo forse non sarebbe arrivato a tanto. Dimenticatevi dello spazio virtuale dove poter incontrare persone che non vedete da tempo. Cancellate dalla vostra mente il territorio cibernetico dove interagire con i contenuti scaricati da altri utenti e “farvi i fatti loro”. Facebook nell’ultimo mese è ufficialmente entrato nei fatti di cronaca di interesse nazionale.
Il social network infatti è stato uno dei “primi soccorsi” della popolazione terremotata abruzzese. Utilizzato fin dai primi istanti tramite copia/incolla di un post riguardante donazioni di sangue ha poi portato alla creazione dei gruppi più variegati. La vera novità introdotta da “faccialibro” è stata proprio la forte collaborazione dei gruppi: vanno da un minimo di 1000 a un massimo di 400mila contatti e hanno fornito informazioni sulle donazioni e aiuti d’ogni genere. “Doniamo il montepremi del superenalotto ai terremotati” fin dal nome presenta come unico scopo quello di annullare il montepremi del famoso gioco, di quasi 40 milioni di euro, ed utilizzarlo per la ricostruzione. La realizzazione di tutto questo è stata possibile con la creazione di un evento (tramite il social network) dal titolo “come fare le donazioni!!Info utili!!”: dal mercoledì 8 a quello successivo era possibile inviare bonifici bancari oppure inviare un euro tramite gli sms con l’ausilio delle 4 compagnie telefoniche mobili o due tramite rete fissa. Un utente ha così deciso di linkare sulla bacheca dell’evento la pagina donazioni della croce rossa italiana.
Insomma una sorta di puzzle che si va completando un pezzo per volta. Come una sorta di lunga catena nella quale ogni uomo porge la mano all’altro finché non è più possibile capire dove sia iniziata e soprattutto dove possa arrivare. Inserendo la chiave di ricerca “terremoto Abruzzo” ecco apparire più di 500 gruppi. Un territorio inesplorato nel quale trovano spazio le critiche al giornalismo, colpevole di un’ informazione non sempre corretta, la possibilità di stabilire contatti tra paesi stranieri - come il Venezuela – con un’alta percentuale di italiani e le vittime, piccoli contributi musicali come “una canzone per non dimenticare”, la voglia di trasparenza degli utenti rispetto ai contributi donati, critiche al Papa ed elogi a Giuliani, lo studioso che avrebbe previsto il clisma. Ma soprattutto trovano spazio gruppi come “Tutti gli italiani del mondo, sosteniamo l’Abruzzo in questo duro momento!”: con più di 480.000 membri e 3 obiettivi principali: oltre al già citato utilizzo del montepremi del superenalotto, un giorno unico in cui votare per i referendum (in modo da risparmiare) e una domenica sportiva a stadi unificati dove tutte le squadre di calcio (serie A, B, C) doneranno all’Abruzzo un euro per ogni biglietto.
Sono i numeri a colpire nell’analisi del fenomeno. Numeri che non sono barzellette. Numeri che contano e che restano. Per quanto sia difficile la comprensione di un avvenimento del genere, i fatti mostrano che la solidarietà riesce a diffondersi anche tramite un mezzo freddo come la rete. Non è una novità infatti che i media freddi richiedano una forte partecipazione da parte dell’utente (ci si riferisce al concetto di temperatura dei media teorizzata da Mc Luhan: i media “caldi” non esigerebbero grande partecipazione dall’utenza al contrario dei media "freddi"). Effettivamente Mc Luhan con l’accezione “villaggio globale” indicava qualcosa di molto meno astratto di quanto si pensi. L’idea che le nuove tecnologie permettano un’accelerazione delle comunicazioni umane, che il pianeta terra si possa ridurre ad un piccolo villaggio ovvero che l’intero globo abbia abbattuto i confini, tra un villaggio e un altro, per creare un’unica comunità non sembra tanto lontana dalla realtà. Daniela Abbrunzo